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Frattura

La frattura è una soluzione di continuo nell’integrità di un osso che avviene, di solito, in seguito ad un evento traumatico.
Una frattura può essere composta, se i monconi ossei rimangono nella posizione di partenza, o scomposta, se i frammenti ossei modificano la loro posizione reciproca.
Una frattura può essere definita chiusa se la cute nelle vicinanze della frattura è integra, o esposta, se la cute e i tessuti molli circostanti subiscono lacerazioni. Quest’ultimo caso risulta più grave in quanto aumenta il rischio di infezioni.
Le fratture a livello del polso e delle dita sono abbastanza comuni. Generalmente si manifestano con dolore esacerbato dai movimenti, deformazione del profilo anatomico, gonfiore, tumefazione ed ecchimosi.
La diagnosi, oltre che basata sulla clinica, necessita di una radiografia. In casi particolari, potrà essere necessaria l’esecuzione di una TAC.
Le fratture composte o le fratture scomposte che in seguito a manovre di riduzione appaiono stabili, in genere, beneficiano di un trattamento conservativo tramite immobilizzazione con un apparecchio gessato o un tutore in termoplastico chiuso.
Fig. 1
In caso di fratture scomposte i capi ossei andranno mantenuti nella posizione giusta tramite l’utilizzo di placche, fili metallici o viti che permetto la corretta guarigione della frattura stessa.
In traumi molto importanti, con perdita di sostanza ossea, può essere necessario l’utilizzo di innesti cutanei ossei prelevati da altre parti del corpo.
Con le più moderne tecniche, nel post-operatorio spesso non è necessaria l'immobilizzazione.
La guarigione avviene in circa 35 giorni e le attività a rischio di nuove fratture vengono concesse dopo circa 90 giorni.
Fig. 2
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